Cocktail e dintorni
Il gin tonic perfetto
Il gin è sicuramente il distillato del momento. E il gin tonic è il cocktail più di moda.
Ormai in quasi tutti i locali troviamo tantissimi gin differenti ed esistono delle “gintonerie”, locali interamente dedicati a questo distillato e al suo cocktail più famoso.
In questo tripudio di offerta, non è facile ordinare un gin tonic ed essere certi di berne uno buono. Ecco la nostra mini guida, da salvare e tenere sotto mano per districarsi nel mondo dei gin e dell’abbinamento giusto.
I gin si dividono principalmente in secchi – ovvero i London Dry Gin , con un forte sentore di ginepro – e in aromatici, nelle cui botaniche troviamo i più svariati ingredienti, come basilico e rosmarino, fava di tonka, frutti di bosco e molti altri.
Sul mercato sono presenti anche diverse tipologie di acqua tonica, dalle classiche caratterizzate dal tipico gusto amaro dato dal chinino, a quelle aromatizzate agli agrumi, alle erbe e alle spezie.


Ma come trovare il connubio perfetto?
Ovviamente l’abbinamento si basa sul gusto personale ma la regola di base vuole che:
- ad un gin secco si possa abbinare una tonica aromatica (o una tonica classica se piacciono i gusti molto amari)
- ad un gin aromatico si abbini invece una tonica neutra, per non coprire le particolari note delle botanicals.
Quello che conta, sempre, è fare attenzione a non scegliere una tonica che copra il sapore del gin. Si tratta, infatti, di un cocktail fatto con due soli ingredienti e sbagliarne anche uno solo può essere fatale.
Curiosità: da medicina a drink
Il gin tonic nasce come medicamento, per curare la malaria. Gli effetti benefici delle bacche di ginepro, uniti a quelli del chinino (con cui si fa l’acqua tonica), sono stati utilizzati dai medici inglesi in India, nel ‘700, per curare la malaria. Il passare del tempo e la nascita del concetto di tempo libero hanno fatto il resto: il ‘900 ha visto trionfare i cocktail e, con loro, il vecchio, caro e corroborante gin tonic.