Il mondo del vino
A spasso per i Castelli Romani, dove i vini degli Imperatori diventano realtà
Nel Lazio, tra dolci colline, è possibile assaggiare ottimi vini e trovare progetti pionieristici di viticoltura
Nella nostra costante esplorazione della tradizione vitivinicola italiana, viportiamo con noi in un viaggio attraverso diciassette affascinanti borghi a sud-est di Roma, quelli più comunemente conosciuti come i Castelli Romani*. Su quest’area, ricompresa in quello che è stato un super vulcano sprofondato su se stesso circa 500.000 anni fa, si trova questo prezioso polmone verde, disegnato sui dolci declivi dei monti Albani. Un territorio la cui vocazione vinicola, manco a dirlo, affonda le radici nell’Antica Roma, che accoglie i turisti del nuovo Millennio con la sua Strada dei Vini dei Castelli Romani, tra torri che ne punteggiano il paesaggio, ville patrizie, siti archeologici e una distesa di vigneti a perdita d’occhio.
L’itinerario eno-classico
A fare la parte del leone tra i bianchi c’è la Malvasia, che concorre col Trebbiano a produrre sei DOC: Frascati, Marino, Colli Albani, Colli Lanuvini, Monte Compatri e Zagarolo. Ne nascono vini piacevoli, di facile beva e profumati, ideali per accompagnare formaggi freschi, pesce e piatti di verdure.
Di maggiore struttura e complessità le due DOCG dei Castelli, il Cannellino di Frascati e il Frascati Superiore, che possono sostenere anche le carni bianche o dei pesci pregiati, come la rana pescatrice o perché no, un trionfo di broccoli alla romana. Gli amanti dei rossi si troveranno nel calice dei concentrati di freschezza, tannini croccanti e belle note di frutta rossa, come nel caso della Doc Castelli Romani Velletri, che prevede il Sangiovese, il Montepulciano e il Cesanese, ottima con la porchetta di Ariccia IGP.

Un progetto eccezionale
Se siete alla ricerca di qualcosa di pionieristico, vi suggeriamo il progetto realizzato da Josè Amici, giovane imprenditore ed esperto subacqueo, che con l’aiuto della sua famiglia (che gestisce la Tenuta Monte Due Torri, dove vi suggeriamo di fermarvi per un pasto delizioso con ingredienti biologici), ha creato il “vino sommerso”, nel lago di Nemi.
Si tratta di un lago vulcanico apprezzato come luogo di delizie dagli Antichi Romani, dove si professava il culto dedicato alla dea Diana, tanto che era chiamato Speculum Dianae, ovvero lo specchio di Diana. Ebbene in questo lago, dove a 15 metri c’è una temperatura costante di 9 °C tutto l’anno, José Amici ha messo ad affinare due etichette:
il Caligola Roma DOC, ottenuto da Cesanese, Syrah e Montepulciano, dai piacevoli soffi di ciliegia, mora e prugna, con buona la struttura e discreto potenziale evolutivo
lo spumante Simposio, un metodo Martinotti da uva autoctona Bellone, segnato da profumi di pesca matura, mela cotogna e frutta esotica, fresco e sapido al palato.
Sul Caligola, in particolare, c’è una storia interessante: questo vino riposa nel punto del fondale del lago di Nemi, dove sono state recuperate delle immense navi palazzo, utilizzate proprio dall’imperatore Caligola per dei riti in onore della dea Diana. Da qui il suo nome. Sicuramente l’Imperatore avrebbe apprezzato non solo il vino a lui dedicato, ma soprattutto la visione pionieristica di José Amici, che ha saputo mettere assieme le sue più grandi passioni, il vino e la subacquea. Ad maiora!
Nota:
* I Comuni che costituiscono l’area conosciuta come Castelli Romani sono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.