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Il mondo del vino

Valtellina, tra tradizione, novità e grandi rossi

La Valtellina è una terra affascinante, ideale per chi ama i luoghi senza mezze misure, per certi versi eroici, dove godere di piatti rustici come i pizzoccheri e gli sciatt, annaffiati da rossi di ottima struttura. Un luogo dove passeggiare in lungo e in largo per la Via dei Terrazzamenti, con quella sferzante arietta che soffia dalle alte montagne innevate, dove ogni lembo di terra, strappato a forza alla montagna per la coltivazione della vite, rappresenta il segno tangibile della tenacia e della fatica umana. 

È proprio qui, tra la Bassa e Media Valtellina (300-700 m s.l.m.), che si snoda il percorso ciclopedonale di 70 km, da Morbegno a Tirano, dove si incrocia la produzione vinicola della zona.  

I vini valtellinesi: terra di rossi, ma non solo

Diciamo subito che il rosso in Valtellina vince a mani basse, anche se la novità degli ultimi anni, un trend impossibile da pensare anche solo vent’anni fa, è l’apertura di qualche visionario viticoltore alla produzione di vini diversi, come i bianchi macerati, i cosiddetti Orange Wine, e gli spumanti. Rimangono una minoranza da proteggere come il famoso panda del WWF, ma sono senza dubbio un’alternativa in una terra di montagna, dove il cambiamento non può dirsi facile per mille ragioni. 

I campioni del territorio, famosi come i bomber della nazionale, sono quindi lo Sfurzat Docg e il Valtellina Superiore Docg. Lo Sforzato è un rosso ottenuto da uve passite su graticci, dal gusto secco, colore granato e dai profumi di fiori e frutti maturi, che vi consigliamo di abbinare a un formaggio come il Bitto e alla selvaggina. 

Il Valtellina Superiore Docg ha caratteristiche diverse in base alle sue sottozone di produzione: MaroggiaSassellaGrumelloInferno e Valgella. Se il primo, il Maroggia, è un vino di buona complessità, il Sassella ha maggiore corpo e una eccellente predisposizione all’invecchiamento, mentre il Grumello si esprime spesso con grandissima eleganza, ottimo con gli sciatt. L’Inferno è generalmente più austero e leggermente tannico, ideale con la selvaggina da pelo, mentre il Valgella è quello che, per le fresche note floreali, può essere apprezzato anche giovane con i pizzoccheri e i salumi.

A spasso per cantine

A piedi o in mountain bike, ogni scusa è buona per fare una sosta alla scoperta dei sapori del territorio, visitando una delle numerose aziende vinicole. 

Per un mini eno-tour di un paio di giorni, tenendo come riferimento la ciclopedonale dei terrazzamenti, potreste andare presso la Tenuta Triacca in zona Bianzone, dove assaggiare anche dei gustosi menù in abbinamento ai loro vini (da non perdere il loro Grumello Valtellina Superiore Docg!), o presso la Cantina Caven Camuna dove è presente anche il “Sentiero Archeologico Caven” sui resti delle testimonianze rupestri, e la Cantina Plozza a Tirano, il paese da cui parte proprio il leggendario trenino rosso del Bernina, che vi porta sino a St. Moritz. 

Se volete gustarne il sapore ma non avete il tempo di prenderlo per un viaggio panoramico, vi suggeriamo in alternativa di andare presso la cantina La Grazia, sempre a Tirano. Qui è possibile fare una degustazione di (udite, udite!) spumanti valtellinesi, proprio all’interno di uno dei vagoni originali del Bernina Express. Buon assaggio!

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