Italy on the road
Autunno italiano: 5 idee di viaggio lungo la penisola
Idee di viaggio per viaggiatori di tutti i tipi, alla scoperta di angoli più o meno nascosti d’Italia
Gli americani la chiamano Indian Summer, in Italia è l’estate di San Martino e ci piace pensarla come ultimo colpo di coda di un’estate che cede il passo ai colori autunnali, le zuppe rimpiazzano le insalate e i camini che fanno atmosfera fanno dimenticare la carbonella dei barbecue. La verità è che l’autunno è un momento magico per viaggiare: i costi sono più bassi, le città meno affollate e i paesaggi hanno colori che scaldano il cuore.
Ecco cinque idee di viaggio per scoprire lo stivale ad ottobre, ognuna con una sua motivazione, scelte per diversi tipi di viaggiatori.
1. Colli senesi: per chi vuole scattare foto incredibili col minimo sforzo
La Toscana è una meta che va bene in tutte le stagioni, ma l’autunno, con i suoi colori caldi e i paesaggi che sembrano perennemente avvolti da una golden hour, la rende ancora più bella e accogliente.

In un tour fotografico tra le colline ricoperte dalle vigne che diventeranno Chianti, tra le tappe più mozzafiato non possono mancare le strade di cipressi in Val d’Orcia (le incantevoli distese dove sono state girate alcune scene de Il Gladiatore), finendo tra le strade del borgo di origine etrusca di San Quirico d’Orcia, con strade strette e pittoresche, rocche medievali e scorci mozzafiato tra colline e boschi.
Se si dovesse realizzare un book pubblicitario dei colli senesi però, tra le immagini più suggestive ci sarebbe sicuramente l’Abbazia di San Galgano, maestosa cattedrale dallo stile gotico cistercense, la cui caratteristica principale è avere come tetto… il cielo! Restano infatti solo le mura dopo che il tetto crollò nel 1786 quando un fulmine colpì il campanile dell’Abbazia.La parte più curiosa, però, incredibilmente non è questa: qui si trova anche una spada infilata nel terreno (piantata il giorno di Natale da Galgano, che arrivato sul colle di Montesiepi la infisse per trasformare la sua arma in una croce), che riporta gli appassionati al mito di re Artù.


La Toscana, e soprattutto le zone del Chianti, sono conosciute a livello mondiale per i loro vini, ma c’è decisamente molto di più. Per riempire la casa dei tipici profumi toscani, vi consigliamo di cimentarvi nella nostra ricetta dei Pici con ragù di cinta senese, un concentrato di sapore che sarete tentati di mangiare a cucchiaiate.
2. Sicilia: per chi non vuole arrendersi all’autunno.
La meravigliosa isola che Omero chiamava Trinacria offre mille motivi per visitarla, dalla gastronomia sublime alle spiagge bianche, ma in estate le temperature alte e la folla possono fare un po’ da deterrente. In ottobre invece i turisti sono pochi, le spiagge sono deserte e la cucina… sempre buona!

Scegliere tra le due coste è molto difficile, atterrando a Catania si può visitare – a parte lo storico capoluogo – anche la parte di Sicilia antica, la Valle dei Templi, Siracusa, la salita al vulcano Etna, la monumentale Noto.
Questo pezzo dell’isola è più incentrato sulla parte storica e culturale – senza dimenticare che a Ragusa si può mangiare in un ristorante con due stelle Michelin, il Duomo di Ciccio Sultano – nonostante meraviglie come il borgo di Marzamemi e la relativa spiaggia siano una meta balneare d’eccellenza.
Se si vuole dedicare invece più tempo al relax e alla natura, atterrando a Trapani, è impossibile non mettere come prima tappa la Riserva dello Zingaro, 1600 ettari di area naturalistica e 7 chilometri di costa incontaminata, disseminata di calette nascoste: una perla assoluta.


Da questo lato dell’isola non mancano città storiche – come Marsala o la stessa Trapani – ma è nel capoluogo della regione in cui ci si può immerge quasi in un modo parallelo: Palermo è caos e bellezza, arte e cucina… e senza capire come, ti ritrovi a mangiare un panino con la milza immerso nel mercato de la Vucciria.
3. Alba e il Monferrato: per chi pensa che autunno faccia rima con tartufo e vino
Il tartufo non è tutto uguale: ci sono molte varietà, ma chiunque è d’accordo nel considerare il tartufo bianco d’Alba il più pregiato e ricercato. La qualità migliore si raccoglie nei boschi delle Langhe tra ottobre e novembre, in terreni soffici e umidi tutto l’anno.

Nella celebre cittadina di Alba si svolge annualmente la Fiera del Tartufo bianco (che si celebra ogni anno dal 1929), spalmata su diversi week-end da ottobre a dicembre, dove si può degustare il fungo in tutte le sue declinazioni, scoprire come si fa l’analisi sensoriale del tartufo, partecipare ad una delle Cene insolite e ovviamente abbinare tutto questo ai più famosi vini piemontesi, come Barolo e Barbaresco.


Il Piemonte, e in particolare questa zona dall’alta vocazione gastronomica, sono per stomaci forti e amanti della carne, tutto quello che serve per approntare il freddo inverno che si avvicina.
4. Bologna: per chi vuole scoprire la città universitaria per eccellenza
Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna e patria indiscussa di lasagne e tortellini, ha da sempre un’anima giovane frizzante e soprattutto universitaria. L’Università di Bologna, conosciuta in tutto il Mondo come Alma Mater Studiorum, è considerata la prima università propriamente detta del mondo occidentale.

Il 1088 è la data a cui convenzionalmente si fa riferimento sulla nascita dell’Università di Bologna, e da nove secoli accoglie studenti da tutto il Mondo che si riversano poi nella vita cittadina. La città è viva, piena di locali storici e ogni fine settimana ospita feste (dal festival del Tortellino alla Sagra del Marrone, passando ovviamente per la più importante celebrazione di San Petronio, protettore della città), esposizioni e itinerari urbani da scoprire.
Nelle peregrinazioni gastronomiche è impossibile non fermarsi a bere un bicchiere di vino all’Osteria del Sole nel cuore del centro storico, una locanda dall’aria medievale che accoglie gli avventori dal 1465, dove il vino lo puoi acquistare sul posto, ma il cibo lo porti comodamente da casa.


Bologna va bene per un week-end lungo in cui mangiare e vagare per la città scoprendo i suoi sette segreti, o anche per un viaggio più lungo includendo le zone limitrofe e le province vicine, come Modena, patria di aceto balsamico e motori. La nostra Top Selection di prodotti e produttori d’eccellenza, in questo caso, ci ha portati spesso all’Acetaia Giusti, un luogo straordinario in cui la produzione di aceto balsamico è un affare di famiglia, una tradizione che si tramanda dal XVII secolo.
5. Friuli-Venezia Giulia: per gli amanti della storia nei percorsi della Grande Guerra
Il Friuli-Venezia Giulia è una meta spesso fuori dalle rotte turistiche classiche, ma è una di quelle che dovremmo chiamare hidden gem: perché in questa Regione si producono vini semplicemente straordinari – il Sauvignon del Collio è l’esempio più incredibile – prosciutti d’eccellenza (il San Daniele) e formaggi (il Montasio ha la denominazione DOP), si possono visitare città d’arte e di frontiera e immergersi – nel vero senso della parola – nella storia della Prima Guerra Mondiale.

In un tour de Carso attraverso la storia sono imperdibili Monte San Michele, con le sue trincee e il museo – tra i luoghi più segnati dalle battaglie – e la frazione di San Martino del Carso che ha ispirato la poesia del poeta Giuseppe Ungaretti, tappa intensa e commovente.
I luoghi visitabili sono molti, tutti particolarmente segnanti: per fortuna si può alleggerire il peso della storia spostandosi verso il mare, lasciandosi conquistare dalla bellezza di Gorizia, spesso eclissata dalla vicina Trieste: il suo fascino mitteleuropeo l’ha fatta scegliere come capitale europea della cultura per il 2025, una zona davvero tutta da scoprire. Tra le ricette di mare tipiche della zona, c’è la versione locale del brodetto di pesce, che nell’area di Grado assume la denominazione di “boretto”.


Per esercitarvi con questo piatto che in Italia ha infinite versioni in base alla zona, provate la nostra Zuppa di pesce sfilettata.