Italy on the road
Il sale di Cervia e la sua Salina: una tappa imperdibile nel cuore della Romagna
Alla scoperta di un sale unico e gustoso: la storia e gli usi in cucina del sale che nasce nella Salina di Cervia
Dentro al Parco del Delta del Po c’è un piccolo angolo di incredibile bellezza, che al tramonto si dipinge di rosa come il più bello dei tramonti e in cui in alcune stagioni è facile incontrare i fenicotteri rosa: è la Salina di Cervia.
A mezz’ora dalla monumentale Ravenna, si può trovare un pezzo di storia antica che si mischia con armonia alla natura: la storia di Cervia e delle sue saline ha probabilmente origine intorno al III secondo a.C., nel momento in cui i Romani, risalendo la penisola italica, arrivarono nella Pianura Padana.
Si comincia però a parlare della città solo dal X secolo d.C., quando il suo nome originale, Ficocle (che significa “celebre per le alghe”), diventa Cervia, dal latino acervus, ovvero “mucchio”, riferito alle montagne di sale che svettavano ovunque nella zona. La storia qui è tangibile, antica.
E quando si tratta di storia qui si parla del sale, che ne è il cuore, per la natura, la storia e il commercio.
La Salina di Cervia oggi non è più una colonna portante del commercio cittadino, ma ha resistito agli anni ’80 e ’90, quando il Monopolio di Stato (che si è occupato per tutto il Novecento della produzione di sale) ha dismesso moltissime saline perché antieconomiche. Cervia ha resistito per due motivi: per evitare che la zona si trasformasse rapidamente in una palude e per il suo magnifico paesaggio, che andava protetto.


Il parco naturale della Salina di Cervia
Ultimo avamposto sud del Parco del Delta del Po, la Salina di Cervia è composta da 50 bacini circondati da un lunghissimo canale, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire, asciugarsi e diventare sale. Semplicemente così, come avveniva centinaia di anni fa.
Nella salina Camillone viene addirittura ancora raccolto a mano e il risultato di questo procedimento è praticamente un ossimoro, un sale dolce, in quanto contiene solo cloruro di sodio purissimo, senza retrogusti amari dati da altri cloruri.
Da marzo a novembre questo angolo di Romagna può essere esplorato in parte in barca, a piedi o con la bici elettrica e per farlo il momento migliore è nel tardo pomeriggio, quando il sole comincia a calare e il rosa delle saline si stempera in quello del cielo al tramonto. Il rosa caratteristico è dovuto all’alga dunaliella, ricca di licopene e betacarotene, che gli conferiscono questo colore affascinante.
Si può scoprire la storia e toccare con mano (e con i piedi!) l’acqua delle saline e scoprire i mille usi di quello che veniva chiamato l’Oro bianco: il sale era così importante che i soldati legionari dell’antica Roma venivano originariamente remunerati con una razione di sale, fondamentale soprattutto per conservare i cibi. Ecco perché questo soprannome non era poi così esagerato.
Oggi ha un costo molto più contenuto, ma i suoi usi restano davvero molteplici, dalla cosmesi (uno scrub a primavera per preparare la pelle all’estate è decisamente imperdibile!) alla cucina.
Il sale, alleato perfetto dei cibi
Se anche voi amate portare a casa souvenir gastronomici dai luoghi che visitate e avete in programma di fare incetta di sale di Cervia, nei dintorni della Salina avrete solo l’imbarazzo della scelta: oltre allo shop ufficiale, è possibile trovare molte botteghe che vendono questo delizioso ingrediente.
Per acquistare consapevolmente, bisogna tenere conto che il sale può essere a grana grossa, media fine (Sale dei Papi) oppure finissima (quello chiamato Salfiore, di affioramento e raccolto con il retino).
Con il prezioso sale di Cervia (e non solo) in cucina ci si può sbizzarrire con ricette di carne e di pesce, ma anche limitarsi a dare un tocco diverso ai formaggi oppure al cioccolato. Non ve ne pentirete.
Se invece volete affidarvi alla tradizione e andare sul sicuro, utilizzate il vostro sale per una preparazione dalla storia millenaria: del branzino al forno in crosta di sale parlava con entusiasmo già quasi duemila anni fa il gastronomo romano Marco Gavio Apicio, che nei suoi appunti suggeriva questo metodo di cottura per conservare aromi e morbidezza delle carni.

Alici sotto sale e sardoncini al sale, scottati sulla griglia, sono altre prelibatezze genuine che potrete gustare in questa zona, magari durante un aperitivo vista mare. Ma il sale di Cervia, così dolce e gustoso, è ottimo anche al massimo della semplicità, con un pinzimonio: bastoncini di verdure fresche da intingere nel sale di alta qualità e nell’olio extravergine d’oliva, con un pizzico di pepe a completare uno degli stuzzichini più famosi e soddisfacenti della tradizione italiana.
Da queste parti, però, il sale è anche sinonimo di divertimento. Un giro alla Darsena del Sale è d’obbligo: in uno spazio che si sviluppa su quasi ventimila metri quadrati si possono trovare ristoranti, un’area concerti, una beauty SPA con percorso talassoterapico e tanti spazi per eventi.
Informazioni utili:
la Salina di Cervia è visitabile da aprile a novembre. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito delle saline.