Italy on the road
Viaggio tra le eccellenze gastronomiche della Brianza Lecchese
Un territorio unico per le sue peculiarità paesaggistiche e il suo valore storico, a pochi chilometri da Milano eppure così profondamente differente nella sua identità.

La Brianza Lecchese, così chiamata perché adagiata sui confini di Lecco, si raggiunge facilmente oltre che dal capoluogo lombardo anche da Bergamo, Monza, Como e naturalmente Lecco. Per questo motivo spesso accoglie un turismo di prossimità, soprattutto in estate quando si trasforma in un fresco rifugio per quanti fuggono dalle temperature bollenti della città.
Un territorio verde, che senza alture offre fitti boschi, morbide colline e numerosi piccoli laghi, di gran lunga meno noti del Lario ma non per questo privi di attrattive. Intorno a questi laghi di origine glaciale, circondati da una ricca vegetazione, sono moltissime le possibilità che si aprono al turista interessato alla vita outdoor, grazie ai tracciati da percorrere a piedi o in bicicletta, alle attività riservate a chi ama andare a cavallo e a chi voglia vivere i laghi “da dentro”, scegliendo di solcarli in barca o in canoa, tra i canneti e i paesaggi da cartolina.

La primavera e l’estate (quando non è troppo calda anche da queste parti) sono senz’altro le stagioni migliori per poter godere di tutte queste possibilità a contatto con la natura, ma la Brianza Lecchese ha molto da offrire anche in termini di storia e cultura, con splendide ville da visitare anche nei mesi più freddi.
Per godere di un panorama mozzafiato l’indirizzo è quello del Santuario della Beata Vergine del Carmelo, all’interno del parco di Montevecchia nella Valle del Curone, che offre peraltro undici itinerari percorribili a piedi, a cavallo e in mountain bike.

L’identità di quest’area è fortemente legata all’agricoltura e all’allevamento, insieme alla tradizione casearia e di lavorazione di salumi. Basti pensare al Salame di Brianza DOP, prodotto di punta della zona che meglio racconta la lunga storia di allevamento suino del territorio, le cui origini risalgono alle popolazioni galliche. E se per le tecniche di lavorazione più raffinate bisogna aspettare i monaci in età medievale, sono proprio la conformazione del territorio e le caratteristiche climatiche a fare la differenza. Il clima, mitigato dalla presenza del lago e protetto a nord dalle Prealpi è quello ideale per la conservazione delle carni suine. Ma il Salame di Brianza DOP non è l’unica eccellenza tra gli insaccati della zona. Il Prosciutto Crudo Marco d’Oggiono, dalla dolcezza inconfondibile, deve la sua eccellenza non solo alle tecniche di lavorazione ma anche all’incrocio speciale tra l’aria di lago e quella di collina, fondamentale nel corso della stagionatura.


Tra i formaggi spiccano robiole, caprini e stracchini, tra cui lo stracchino di capra della Val Curone, formaggio a latte crudo a crosta lavata, e caprino di Montevecchia, formaggio fresco a latte e a pasta crudi prodotto con il solo latte di capra nell’area del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.