La panna cotta per me ha il sapore dei compleanni e delle feste in famiglia. L’addetta alla sua preparazione è sempre stata mia nonna, piemontese doc e unica vera detentrice della ricetta perfetta.
Ne ho mangiate così tante che posso, senza paura di esagerare, considerarmi un’esperta tester della panna cotta! Il test è lo stesso che facevo da bambina con il cucchiaino. A seconda di come l’acciaio scorreva per afferrare il dolce, capivo se la consistenza fosse quella giusta. Inutile dire che quella di mia nonna era sempre perfetta! Peccato però che lo stesso non si potesse dire di quelle che poi provavo nei ristoranti, spesso troppo dolci e senza quel sapore rotondo e deciso dato proprio dalla panna!
Latte, panna, zucchero, vaniglia e colla di pesce; ma io nei primi anni ho visto mia nonna usare gli albumi al posto della colla di pesce. Riusciva a lavorarli alla perfezione ma poi anche lei si convertì alla colla di pesce, forse non così poetica ma sicuramente più pratica!
Tra i vizi con i quali mi ha coccolata, mia nonna preparava diversi topping di accompagnamento di modo che a tavola potevamo poi scegliere quale fosse il nostro preferito. Per la salsa al cioccolato, io ero l’aiutante ufficiale: lei spezzettava in un pentolino del cioccolato fondente a pezzetti insieme a della panna fresca, li metteva a bagnomaria e io mi occupavo di “verificare” quando si trasformava nel composto perfetto! Poi c’era la più classica versione al caramello, che inondava la casa di quel profumo di zucchero bruciacchiato, che se chiudo gli occhi sento ancora come se fosse ieri.